Spesso in portafoglio si ragiona di azionario e obbligazionario, eppure anche l’Oro brilla ultimamente
L’anno 2023 si è chiuso positivamente sui mercati globali, come sappiamo, con l’indice azionario americano S&P500 che ha ben performato, eppure anche l’Oro ha ottenuto ottimi risultati; quanto brilla quindi l’Oro in un portafoglio d’investimento?
L’Oro non solo si è ben comportato nel corso del 2023, sovraperformando l’asset obbligazionario, ed il paniere delle commodities nel suo complesso, ma se andiamo ancora più indietro nel tempo, è curioso osservare come il Gold abbia addirittura sovraperformato l’equity, tradotto nell’indice S&P500, se compariamo i due asset dal 2000 ad oggi.
Merito di questo straordinario percorso è anche delle Banche Centrali, i cui acquisti massicci operati nel corso del tempo hanno certamente contribuito alle performance maturate, senza dimenticare la domanda di Oro in virtù della propria funzione di copertura contro l’inflazione (seppur non perfettamente rispettata nel corso del 2022), e di protezione dagli scenari di rischio, viste le ultime tensioni sul fronte geo-politico.
L’influenza delle Banche Centrali sulle recenti performance dell’Oro è evidente dal fatto che al momento detengono da sole, in virtù degli acquisti effettuati, il 12,1% delle riserve mondiali, il livello più alto dagli anni ’90:
Se ragioniamo come materia prima in sè, è interessante poi osservare dove viene estratto principalmente l’Oro fisico; se fino al 1890 i più grossi produttori erano America, Australia e Russia, successivamente gli equilibri sono mutati, fino all’imposizione della Cina nel 2007 come primo paese produttore.
Questa una classifica aggiornata al 2022:
Alla luce di queste considerazioni, l’Oro ha certamente svolto un ruolo importante in termini di diversificazione del rischio, all’interno delle asset allocation di portafoglio, oltre ad aver generato nel frattempo delle performance generose; naturalmente, come per qualsiasi altro strumento, è importante sempre valutarlo nel giusto peso e misura, lontani quindi da mire speculative sul prezzo, qualora si decidesse di inserirlo all’interno di un piano d’investimento.