Il fattore Momentum, in questo 2024, sta generando performance notevoli, vediamo quindi di seguito se investire nel fattore Momentum conviene veramente agli investitori o meno
Investire nel fattore Momentum conviene?
Il rendimento generato in questa prima parte del 2024 ci dice sì, vista anche la sovraperformance maturata rispetto ad esempio all’indice S&P500. In questo senso, i numeri sono certamente interessanti:
In realtà, relativamente al mercato americano, il fattore Momentum risulta sovraperformante non solo nel breve ma anche nel più lungo termine, rispetto ai bechmark di riferimento più tradizionali. Di seguito uno studio su più orizzonti temporali:
Il motivo è presto detto. La natura stessa del fattore Momentum ha portato questo indice fattoriale a sovrappesare nel corso del tempo proprio quei MegaCap tecnologici, oggetto, come sappiamo, di una crescita importante negli ultimi anni. Questo di conseguenza ha trainato le performance maturate dall’indice:
Viene da sè che la maggior sovraesposizione sul settore tecnologico ha finito per premiare quindi questo stile d’investimento, oltre che a concentrarlo oggi in misura importante, anche in termini di rischio, rendendolo quindi anche più esposto in caso di drawdown proprio della parte Tech:
Proprio in termini di rischio, un potenziale drawdown del fattore Momentum in misura importante non dovrebbe stupire. Parliamo infatti di uno stile esposto, anche per la sua natura, a crash decisi e improvvisi. Il fatto stesso di privilegiare, nella sua composizione, quei titoli che godono appunto del “momentum” più favorevole, lo porta a caricarsi di aziende a prezzi sempre più alti, incrementando quindi al contempo anche il rischio annesso all’investimento. E’ importante quindi tenere in considerazione anche questo aspetto.
Naturalmente, così come vale anche per il resto degli stili fattoriali d’investimento, anche in questo caso la sovraperfomance maturata dal fattore Momentum non è mai costante e definitiva, e attraversa a sua volta ciclicamente fasi di sottoperformance (come ad esempio nel recente 2022) e di ritardo quindi rispetto appunto ad S&P500 o Msci World. Nulla è per sempre, come si suol dire. Vale anche per il Momentum.
Vista la natura dell’indice, comunque interessante, il consiglio è di valutarlo per una quota marginale del portafoglio. Visto come parte “satellite”, magari da incrementare proprio nelle fasi di sottoperformance o di calo, lasciando al resto degli indici principali, come l’ Msci World piuttosto che l’ ACWI, la parte “Core” del nostro piano finanziario, può avere quindi un suo senso. Naturalmente, è bene prima valutarne, oltre che i rendimenti, anche i rischi connessi.