I Bias negli Investimenti

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Come impattano i nostri Bias negli Investimenti?

Quanto incidono i bias comportamentali negli investimenti?

Fin dagli albori dell’economia comportamentale (nata alla fine degli anni ’60), si è parlato molto dell’evoluzione della comprensione del nostro comportamento come investitori.

Mentre una volta si credeva che gli investitori prendessero sempre decisioni razionali basate su tutte le informazioni disponibili, pensatori di spicco come Daniel Kahneman, nel suo lavoro con Amos Twersky, hanno identificato molte euristiche (scorciatoie mentali) che le persone usano quotidianamente, che possono influenzare drasticamente il processo decisionale. Le scelte adottate risultano quindi spesso prevedibili, ma è solo con il senno di poi che tendiamo a riconosce i nostri errori.

Abbiamo già dedicato un articolo sull’argomento, riguardo l’impatto dei bias cognitivi sul processo decisionale. Rivisitare ed espandere la nostra comprensione in questo ambito chiave è (e deve continuare ad essere) un impegno continuo.

Prendiamoci ora un breve momento per considerare le seguenti domande. Prova a rispondere ad alta voce il più velocemente possibile (le risposte sono disponibili in fondo alla pagina):

  • Ci sono delle ninfee in un lago. Ogni giorno la quantità di ninfee raddoppia. Dopo 20 giorni, le ninfee sono così tante che l’intero lago è ricoperto. Dopo quanti giorni, metà del lago è stato coperto?
  • Una racchetta e una pallina costano in totale 11 €. La racchetta costa 10 euro in più della pallina. Quanto costa la palla?
  • Ci sono due ospedali in una città, uno piccolo e uno grande. In quale di essi è più alta la probabilità che in un giorno nascano sostanzialmente più maschi che femmine? (A condizione che ragazze e ragazzi nascano in media con la stessa frequenza) a) Il grande b) Il piccolo c) Le probabilità sono uguali per entrambi
  • Cinque macchine producono cinque lastre in cinque ore. Quanto tempo impiegano tre macchine per tre piastre?

Per coloro che non hanno risposto correttamente a tutte le domande precedenti, non siate severi con voi stessi. Le domande sono progettate specificamente per illustrare come la nostra menta combatta i nostri sensi e spinga per fare affidamento sull’ intuizione piuttosto che impegnarsi in un ragionamento più profondo e razionale.

Alcune delle trappole comuni riconosciute dall’economia comportamentale includono:

Herding o effetto gregge: descrive la tendenza a sentirsi confortati dalla consapevolezza che altri investitori condividono il nostro entusiasmo o preferenza verso un particolare settore o azienda. Spiega perché i social media e i forum più in generale possano avere un impatto così profondo sul processo decisionale di investimento.

Ancoraggio: descrive il comportamento di un investitore, che lo porta a reagire più lentamente rispetto alle nuove informazioni disponibili. L’investitore è “ancorato” alle proprie idee precedenti e non è disposto a cambiare la propria visione nonostante i nuovi dati suggeriscano un’evoluzione delle circostanze. L’ancoraggio a volte si manifesta quando un investitore innamorato di un titolo non è in grado di vendere quando il prezzo delle azioni è inferiore al prezzo di acquisto (o di valutazione iniziale). Lo stesso può manifestarsi nei confronti di chi intendesse comprare azioni, ma resta frenato psicologicamente dall’inserire l’ordine di acquisto fintanto che il prezzo si trovi anche solo leggermente al di sopra del punto in cui l’acquirente aveva inizialmente pensato di acquistare.

Recency Bias: una situazione tale per cui gli investitori presumono che ciò che è accaduto oggi e ieri continuerà ad accadere in futuro. Questo fenomeno psicologico finisce spesso per alimentare la stessa volatilità sui mercati. Quando infatti mercati ed economia sono forti, gli investitori sono disposti a valutare e comprare le aziende anche a livelli irragionevoli, convinti che ciò che è salito continuerà a salire (si pensi al settore del “compra ora-paga-dopo”, che veniva scambiato su multipli di ricavi potenziali piuttosto che su multipli di profitto), mentre quando i mercati sono deboli, gli investitori non riescono a vedere oltre il pessimismo a breve termine, e anche se le società vengono scambiate a multipli irragionevolmente bassi, resta forte la convinzione che ciò che sta scendendo continuerà a scendere.

Avversione alla perdita: concetto che misura la differenza tra il piacere dato dal guadagno e il dolore dato dalla perdita. Gli studi hanno dimostrato che è piuttosto comune per gli investitori valutare il dolore di una perdita di 1 euro come 2,5 volte più “impattante” della soddisfazione data dal guadagno di 1 euro.

Tutti questi fattori sono comuni, e tendono spesso a combinarsi fra loro, influenzando il nostro processo decisionale. Tuttavia, come sempre, il primo passo per risolvere un problema è riconoscere che esista – cosa non sempre facile.

Questi alcuni consigli utili, per poter superare alcuni bias mentali:

  • Lasciamo passare la notte. È estremamente raro che una decisione debba essere presa in fretta e furia, meglio spesso fermarci, far passare la notte, e riconsiderarla il giorno successivo. Prendiamoci il nostro tempo, quindi. Se il giorno dopo saremo ancora convinti della nostra scelta, allora forse ne vale davvero la pena.
  • Confrontarsi con qualcuno. Avere qualcuno con cui discutere e confrontarsi è importante. Lo stesso Warren Buffet si confrontava spesso con il socio Charlie Munger, e viceversa. Un professionista preparato e onesto può quindi essere utile in questo senso.

Questi due semplici aspetti possono salvare la maggior parte degli investitori dalla gran parte dei potenziali errori decisionali.

Ad approfondire:

https://www.ilconsulenteintelligente.com/topolino-elefante-investitore/

Risposte alle domande:

1) 19 giorni. 2) € 10,5 per la mazza più 50 centesimi per la palla. 3) b: L’ospedale più piccolo ha maggiori probabilità di riscontrare eventi anomali a causa delle dimensioni ridotte del campione. 4) 5 ore.

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