Mercati verso il Rally di fine anno?

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La fine del 2024 è ormai alle porte, i mercati si apprestano quindi ad avviarsi verso il tradizionale rally di fine anno?

La fine del 2024 si avvicina, e molti investitori si domandano quindi se i mercati siano in procinto di avviarsi verso il tradizionale rally di fine anno.

L’ effetto “Babbo Natale” tende infatti a regalare un dicembre mediamente positivo per il mercato azionario. Dal 1928 ad oggi, ad esempio, l’indice S&P500 americano ha visto registrare delle performance positive nel mese di dicembre il 74% delle volte, confermandosi come mese mediamente più premiante.

https://x.com/charliebilello/status/1862957274073075998/photo/1

Se entriamo poi più nello specifico, è interessante osservare come il periodo più favorevole sembra essere quello dalla seconda metà del mese in avanti:

https://twitter.com/RyanDetrick/status/1466035853449379850/photo/1

E’ infatti proprio nella seconda parte di dicembre che vengono mediamente maturati i maggiori guadagni:

https://lplresearch.com/2021/12/22/do-you-believe-in-the-santa-claus-rally-2/

In generale, comunque, se osserviamo l’andamento dell’indice S&P500 dal 1950 ad oggi, osserviamo come il mese di dicembre sia stata mediamente generoso, soprattutto nel corso degli anni elettorali.

https://www.carsongroup.com/insights/blog/five-things-to-know-about-december/

Tuttavia, visto il rialzo importante già messo a segno da inizio anno, è lecito chiedersi se questa volta si possa andare incontro ad una correzione, in questo fine anno, oppure se le aspettative saranno rispettate.

A riguardo, è interessante osserviare come proprio nelle scorse 10 occasioni in cui l’S&P500 americano è arrivato a dicembre con già un +20% a registro, l’ultimo mese dell’anno ha contribuito con un ulteriore guadagno, mediamente del 2,4%.

https://www.carsongroup.com/insights/blog/five-things-to-know-about-december/

Naturalmente, quando si parla di stagionalità dei mercati, è bene ricordarsi che non esistono certezze o garanzie.

Basti ricordare ad esempio anche a quanto accaduto nel 2018, che ha visto le Borse chiudere l’anno in discesa, proprio mentre tutti si aspettavano un finale in salita.

Il passato, in sostanza, non è garanzia del futuro.

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